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Confagricoltura a confronto

luglio 2008

Rinnovato anche quest’anno l’appuntamento di ConfagricolturaVicenza che ha convocato giovedì 22 maggio l’annuale assemblea a Lonigo. Villa San Fermo dei Padri Pavoniani ha fatto da cornice a tematiche delicate. La presidente di ConfagricolturaVicenza, Linda Spina, ha aperto la serata con la relazione introduttiva e focalizzando il leitmotiv: lo sviluppo del settore primario. “L’annata agraria del 2007 in Veneto, spiega Linda Spina, si è conclusa con risultati positivi rispetto agli anni precedenti. La produzione lorda agricola è aumentata tra l’1% e il 3%, attestandosi sui 4.800.000 € di fatturato”. Il presidente di ConfagricolturaVeneto, Guidalberto Di Canossa, ha espresso parole di apprezzamento per il nuovo ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, già vice presidente della Regione Veneto con delega all’agricoltura. “Zaia, sottolinea Di Canossa, ha avuto a cuore la nostra agricoltura e porterà le motivazioni per consentire sviluppo all’agricoltura nazionale e Veneta. Non conosciamo il nome del nuovo assessore alle politiche agricole, ci auguriamo di collaborare con il futuro incaricato come abbiamo fatto con Zaia. Al vaglio del nuovo consiglio regionale saranno la questione urbanistica e la bonifica. Manca un coordinamento tra regioni e comuni, con riferimento alle Politiche Agricole Comunali. Ogni comune è una repubblica e ciò rende difficile la gestione. Pensiamo al trasporto delle derrate agricole e dei liquami, ogni comune interpreta a proprio modo le norme”. I rappresentanti dei settori chiamati a dibattere sulle problematiche economiche dei maggiori comparti agricoli della provincia di Vicenza sono stati: il vitivinicolo con il coordinatore del Palazzo del vino di Lonigo Fabio Piccoli, il lattiero/caseario con il presidente di Lattebusche Francesco Donazzolo, l’avicolo con Aldo Muraro, il cerealicolo e la carne bovina con Luigi Andretta e il presidente dell’associazione maiscoltori italiana Marco Aurelio Pasti. Moderatore del dibattito, il responsabile della comunicazione di ConfagricolturaVicenza Fabrizio Sterluti che paventa l’ipotesi che le commodities possano diventare campo di battaglia per interessi finanziari globali. Risponde Pasti: “I continui aumenti di prezzo dei carburanti del tutto instabili sono un problema. Potrebbe esserci anche un inversione di tendenza, il mercato oscilla per lo smantellamento del sistema di intervento da parte della Comunità Europea e questo comporta la mancata stabilità dei prezzi soprattutto nei momenti di crisi”. L’italian food al centro delle diete degl’italiani; tra gli obbiettivi un trand identificativo aziendale. Come imporre la carne nazionale nel mercato della comunità? Risponde Andretta: “L’Italia continua a perdere quote di mercato. Impossibile iniziare una guerra dei prezzi con i costi di produzione che abbiamo. Dobbiamo differenziare il nostro prodotto con un particolare marchio nazionale. La politica non ci aiuta. Esistono più di 100 enti etichettanti molti dei quali fanno parte della G.D.O.”. L’influenza aviaria ha avuto un effetto devastante per il vostro mercato. Come siete riusciti a riportare in breve tempo il prodotto ad essere competitivo sul mercato? Risponde Muraro: “Il 2007 è stato un anno positivo, abbiamo recuperato tutto ciò che avevamo perso. Nel 2005/06 in alcuni mesi avevamo perdite del 60/70%. Per riportare il nostro prodotto in auge non abbiamo fatto assolutamente nulle, lavoravamo bene prima così come oggi. Quando l’interesse dei media è andato sfumando tutto è tornato come prima. In Italia non abbiamo avuto aviaria”. Il mercato vicentino del vino, rispetto a nuovi paesi della compagine internazionale che vi si affacciano con buone caratteristiche, è adeguato o necessita di modifiche? Risponde Piccoli: “Relazionarsi con maggior efficacia all’interno della nostra regione e individuare i punti di forza a livello nazionale. Condivido Andretta quando sostiene che il prodotto deve avere un’identità precisa all’interno del sistema produttivo, questo è il primo tassello”. Il settore lattiero caseario sta affrontando un periodo particolare. Risponde Donazzolo: “Nel 2007 abbiamo avuto un’impennata dei prezzi senza motivo e dall’inizio del 2008 stanno scendendo. Un litro di latte a noi costava ieri 0.42 centesimi al litro, oggi 0.36. Non si spiega quest’altalena di prezzi. Gli allevatori sono stanchi di produrre in perdita. A noi il guadagno viene ridotto mentre al consumatore aumentano”.