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Quel pasticciaccio di Via Macello

marzo 2008

Tutto iniziò all’incirca poco più di un anno fa quando i condomini della palazzina Italia di Via Macello, stanchi di non trovare mai il parcheggio, di proprietà, libero e soprattutto di diventare degli ostaggi durante le giornate della fiera piuttosto che in quelle del carnevale o del mercato, hanno deciso di impiantare delle sbarre per impedire il passaggio a persone non autorizzate Durante la costruzione del primo blocco, quello dove si trova il supermercato Lidl, fu preso l’impegno che l’area del parcheggio era privata ma ad utilizzo pubblico, accordo che avviene normalmente tra comune e costruttore per agevolare equamente la parte pubblica e quella privata. Il contenzioso nasce dal fatto che quest’accordo non risulta essere trascritto in alcun atto notarile di vendita, per cui chi ha acquistato non ha alcun vincolo su quella proprietà in quanto ha comperato anche parte del parcheggio che diventa un posto macchina di proprietà. I condomini, nel tempo, hanno chiesto più volte che fosse fatta chiarezza, ancora all’amministrazione precedente, su quest’ambigua situazione. Quando chiedevano al comune che fosse tenuto pulito il piazzale antistante il supermercato o che fosse messa più illuminazione, il comune ha sempre sostenuto che il piazzale era privato. Oggi, non se ne conoscono i motivi ma il piazzale sembra essere pubblico. Qualche tempo fa, la pediatra Rosalia Diana aveva l’ambulatorio in Via Macello e per fare in modo che fossero eliminate le sbarre organizzò una raccolta firme (circa 270), prevalentemente madri di infanti che pur di portare il loro pargolo febbricitante il più vicino possibile all’ambulatorio avrebbero firmato anche per la rimozione totale della palazzina. Il consigliere comunale Roberto Nisticò, vice capo gruppo di Patto per Lonigo, nel tentativo di chiarire questa faccenda, presentò a suo tempo un’interrogazione chiedendo se fosse possibile invocare l’usucapione, cioè l’acquisto della proprietà a titolo originario mediante il possesso continuato nel tempo, ed eventualmente interpellare un tecnico di urbanistica o del settore pubblico amministrativo per verificare se esistono le necessarie condizioni atte a chiarire questo contenzioso. Trascorso un po’ di tempo, il 28/01/2008 è stato indetto un incontro in sala convegni tra condomini e amministrazione comunale. L’incontro svoltosi in modo assolutamente civile, non ha comunque prodotto soluzioni così il sindaco Marchetto ha informato i condomini che di fronte ai consigli legali acquisiti e per tutelare l’interesse dei concittadini avrebbe intrapreso una tutela legale. La volontà dell’amministrazione è che vengano tenute aperte le sbarre dalle otto del mattino fino alle venti e trenta. A questo punto i condomini informano il sindaco che già mettono a disposizione della cittadinanza il parcheggio antistante il supermercato e che se decidessero potrebbero spostare le sbarre a ridosso della strada con tutti i problemi che ne conseguirebbero. Il 29/01/2008 alle ore 15.00 si riunisce la giunta comunale che affida l’incarico di rappresentare il comune contro i condomini all’avvocato Faresin. Franco Rebesan, consigliere di Patto per Lonigo commenta così:”Fare causa ai cittadini di Lonigo dimostra assoluta incapacità amministrativa e decisionale. Riconosco che i condomini hanno ragione a richiedere una parte di parcheggio ad uso privato. Ci viene rinfacciato di avere agevolato il privato a discapito della collettività”. Vanna Vigolo, consigliere e capogruppo del Gruppo Misto e coinquilina del plesso Italia: “Non sono mai arrivate proposte concrete da parte dell’amministrazione comunale. La mancata trascrizione della convenzione che stabilisce che l’area del parcheggio è ad uso pubblico non è mai stata trascritta in atti notarili e questo è il pomo della discordia. La stanga è necessaria in primis per la questione sicurezza soprattutto verso i garage a ridosso dell’argine dove trovavano bivacco persone indesiderate per non parlare poi degli ambigui incontri notturni. Scendere in garage di sera era diventato un incubo. La stanga ci ha risolto il problema”. Paolo Rosin consigliere capogruppo di Civitas Leonicena aggiunge: “Invocare l’usucapione non è possibile in quanto prevede l’uso pacifico del bene per oltre vent’anni e di pacifico fin’ora non c’è stato nulla. Il parcheggio è stato costruito per l’adeguata dotazione dei posti auto al plesso condominiale. Da oltre un anno cerchiamo una soluzione, sono state convocate apposite commissioni conciliatrici ed ogni volta si torna al palo. Esiste di fondo un’incapacità amministrativa”.