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La pipa: ovvero l’arte di fumare.

E’ uno strumento che risale ad antichissima tradizione utilizzato per fumare essenzialmente tabacco ed altre sostanze. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il fumo della pipa non va aspirato ma utilizzato unicamente per lo scopo di appagare il piacere personale per il gusto. Anche l’olfatto e il contatto visivo e tattile con l’oggetto di fumo e gli accessori correlati, assumono un’importanza primaria che, abbinate al giusto del tabacco vanno a costituire la corretta coreografia per un appassionato tabagista. Diversamente dalle sigarette, il fumo di pipa non va inspirato ma assaporato nella bocca cosicché gli effetti dannosi del fumo andrebbero a colpire non attivamente i polmoni ma direttamente i tratti superiori del sistema respiratorio. Diverse credenze popolari, in tempi remoti, sostenevano che fumare i sigari e la pipa fosse meno rischioso che fumare le sigarette, alcuni medici dentisti di un tempo, consigliavano questa pratica per combattere la piorrea. Fumare la pipa è certamente un’arte per chi vuol fare del fumo, giusto o sbagliato che sia, una filosofia che accompagna la vita. Oltre ad essere fumata con delle tirate molto lente e ritmate, esse, non debbono mai essere profonde. In linea di massima il miglior momento per effettuare la boccata si individua nell’attimo in cui la pipa sta per spegnersi. In questo modo si assicura una riduzione dell’aumento della temperatura, elemento determinante per una buona tirata. Tanto più fredda si tiene la pipa durante la pipata, tanto meglio è per assaporarla nel modo più soddisfacente. I componenti di una pipa sono la camera di combustione o fornello, uno strato sottile di stelo perforato o cannello e il bocchino che si inserisce nel cannello tramite un perno. Rari modelli prevedono l’esistenza di un filtro. Gli accessori più importanti per avere cura della pipa sono il curapipe che è metallico composto di tre strumenti: la pressa o pigino che ha la funzione di pestare il tabacco nel fornello quando, a causa della combustione lo stesso viene troppo alleggerito, lo scovolino che è un piccolo cucchiaio che serve ad eliminare residui di tabacco e lo spillone che serve per strappare il cannello se incastrato o a forare un tabacco troppo generosamente compresso, e lo scovolino formato da una lunga spazzola flessibile per pulire l’interno del cannello e del bocchino. Esistono in commercio vari tipologie di pipe: la Pipa di Schiuma o silicato idrato di magnesio di origine turca, la Churchwarden che porta un bocchino molto sottile ed allungato, la Pipa in Terracotta o Chioggiotta, la rara Pipa di Gesso o Genovesina, la Pipa di Pannocchia ricavata da un granoturco che cresce solo nel Missouri (USA), la Pipa Allutonada o Pipa dei Pastori molto usata nel meridione, la Pipa Falcon con doppio cannello di metallo, la Pipa Calabash caratterizzata da curve accentuate e grosso cannello come quella di Sherlock Holmes, la Pipa Morta o Bog Oak, famosissime quelle irlandesi, bretoni e tedesche modellate da un semifossile di quercia, la Pipa di Olivo il cui materiale le dona un colore chiaro e un sapore dolciastro alla fumata e la Pipe Giapponese o Kiseru, molto sottile con fornello piccolissimo. Uno strumento decisamente appassionante e che è stata moltissimo utilizzata da politici, uomini di cultura e spettacolo. Da Pertini a Bearzot, dal personaggio di Jaques Tati, Monsieur Hulot che in una locandina francese viene raffigurato in un fotogramma con la bicicletta e la pipa in bocca e l’autorità che regola i trasporti pubblici, decide assurdamente di censurare l’immagine, perché la presenza di uno strumento da fumo a disposizione del soggetto rappresentato potrebbe essere un incitamento a trasgredire le norme antifumo, a Sherlock Holmes che la mostra già nel lontano 1915. Negli anni trenta Disney inventa Pippo (Goffy), lo veste da detective e gli mette un capellino e una Pipa Calabash da Sherlock Holmes. Nel 1989 Michael Caine fuma una Calabash in Senza Indizio. La pipa non è solo uno strumento per assaporare e gustare le varie miscele di tabacco che si trovano in commercio ma anche uno status symbol utilizzato da scrittori e dal cinema per i loro personaggi.