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La "mala" di Almisano di Lonigo

Marzo 2011

La mala annidata ad Almisano di Lonigo viene bloccata dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Vicenza

Mentre la criminalità ad Almisano pensa di agire indisturbata, un gruppo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Vicenza teneva d’occhio da parecchi mesi il traffico di auto rubate in Italia e trasferite in Serbia. Giovedì 17 febbraio 2011 verso le dieci del mattino scatta il blitz del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Vicenza, al comando del Colonnello Martino Salvo di Vicenza. La scena da film d’azione si svolge in Via Don Arcangelo Giusti. Nei pressi della zona del parco divertimenti per bambini, in una panchina, è seduto un agente in borghese che sta leggendo il giornale. Dalla palazzina dove abita Antic Dragan 42 anni, domiciliato ad Almisano di Lonigo, considerato a capo di un’organizzazione di auto rubate, sale dai garage a bordo di una Fiat Stilo blu, probabilmente l’ultimo mezzo rubato di una lunga serie. Sul piazzale antistante la palazzina un’altra Fiat Stilo Bianca con a bordo altri due complici venuti a ritirare il mezzo fornito dal Dragan per essere portato in Serbia e rivenduto. 

E’ in quel preciso istante che scatta l’intervento dei Carabinieri. Dal fondo di Via Giusti entrano in scena due auto civetta che bloccano la potenziale via di fuga. Una Subaru avendo da poco imboccato Via Giusti si mette di traverso nella zona dove la via termina. Tutto accade in pochissimi secondi e in un baleno l’agente seduto sulla panchina estrae la pistola e si avventa sui due complici: Goran Jovanovic, 54 anni di Montecchio Maggiore e Dolibor Mitrovic, 26 anni sempre di Montecchio Maggiore. I malviventi sono a terra ed immobilizzati con la pistola puntata dalle forze dell’ordine. I pochi residenti che dalle finestre o dai cortili hanno assistito sono rimasti esterrefatti ed allibiti. Bravissimo il gruppo del Nucleo Investigativo che non ha lasciato nulla al caso. Nel dicembre del 2010 era stato catturato un quarto uomo Zoran Strainovic, 40 anni fermato a Udine, sempre con una Fiat Stilo rubata. Lo Stranovic, assistito dall’avvocato Elena Peron ha già patteggiato un anno.

Dragan a giro, teneva le auto rubate nel nord Italia, specialmente nel vicentino, in un garage della palazzina dove abitava. In questo piccolo laboratorio del crimine si cambiavano i numeri dei telai e con libretti di circolazione falsi si sostituivano le targhe nazionali con targhe serbe e i mezzi passato il confine sparivano definitivamente. Oltre centomila gli euro di valore degli automezzi rubati in più riprese nel periodo dal 2009 al 2011 per un totale di 150 autoveicoli con preferenza per la Fiat Stilo, G Punto e Volkswagen Golf.

Come procedevano. Procuratisi delle centraline vergine come quelle del tipo montate sui mezzi che avrebbero rubato, individuavano i mezzi da sottrarre e con manovre che conoscevano alla perfezione, aprivano il cofano sostituendo la centralina. Con la chiave in dotazione alla centralina sostituita aprivano il mezzo e il gioco era fatto. Le auto venivano nascoste, oltre che nel garage di Via Giusti ad Almisano, anche in Via Cesare Battisti a Lonigo e in Via Orna a Brendola.

 

Almisano di Lonigo è da tempo teatro di micro atti di vandalismo a danni di automobili, furti nelle case a raffica che sono con grande sorpresa compiuti negli orari meno sospettabili del giorno, come se qualcuno conoscesse bene gli orari e gli spostamenti delle vittime. Criminali che si muovono indisturbati sotto gli occhi di tutti. Almisano come il Bronx? Forse un controllo maggiore da parte delle forze dell’ordine e qualche capillare indagine non sarebbe male.