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 Dicono che la morte sciolga

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Sanità in declino o falsi allarmismi.

Siamo andati a sentire il polso della sanità locale al Pronto Soccorso di Arzignano

Accedere al Pronto Soccorso di qualche ospedale è un’esperienza che a tutti accade di fare. Provati dall’inconveniente che ci ha portati in questa struttura, talvolta assistiamo a comportamenti di intolleranza da chi, come noi, è in attesa di essere visitato. In questo periodo in cui i media infieriscono sul Sistema Sanitario Nazionale siamo andati ad interpellare il Professor Dario Mastropasqua, Primario del Reparto di  Anestesia e Rianimazione e Capo Dipartimento dell’ Emergenza e delle Cure Intensive dell’ULSS. 5.

Professor Mastropasqua, quali sono le necessità che l’utenza reclama a questo P. S. ?

L’assistenza prioritaria in tempi brevi, indipendentemente dalle loro condizioni. Pazienti che non si rendono conto dei tempi più lunghi del previsto a causa di altre priorità.

 

Quale bacino d’utenza serve questo P. S. ?

Il territorio che comprende la Valle del Chiampo, fino a Montecchio Maggiore, Lonigo e dintorni. Esistono di fatto dei Punti di Primo Intervento che sfoltiscono l’affluenza al P.S.

Dal punto di vista organizzativo e gestionale il P. S. è migliorato o peggiorato nel tempo? 

Generalmente è migliorato, soprattutto per la dignità e l’importanza attribuitagli a differenza del passato, quando il servizio di Pronto Soccorso era un centro di smistamento. Oggi al paziente che si presenta in P. S., viene garantita un’accurata valutazione clinico strumentale e la continuità assistenziale necessaria, fino all’eventuale ricovero nel reparto di pertinenza specialistica. I casi meno gravi, ma che necessitano di ulteriori aggiornamenti o di sorveglianza, vengono ricoverati per 24 ore nei letti di osservazione breve, ex astanteria. Buona parte della popolazione utilizza il P. S. non correttamente, mi spiego meglio: al P. S. vengono accolti dall’infermiere di “triage“ cui espongono i propri problemi. Valutato il paziente, gli si assegna un codice di gravità (colorato). Lo si informa quindi sui probabili tempi di attesa in base al codice assegnatogli. L’utenza si lamenta per le lunghe anticamere in P. S. ma analizzando bene i fatti, si evince che buona parte dei cittadini si rivolge al P. S. per patologie non urgenti o che possono essere valutate e risolte in prima istanza dal Medico di Base o dalla Guardia Medica, tali pazienti saltano le normali vie per avere esami specialistici subito e gratuitamente complicando il lavoro dei medici. Ne consegue ovviamente esubero di lavoro per tutto il personale medico ed infermieristico, nonché dei servizi, ad esempio la radiologia, con conseguenti ripercussioni sull’attività per i pazienti ricoverati e l’aumento del  rischio di errore diagnostico.

Il personale medico e paramedico è soddisfatto della gestione del P. S.? 

Si, non mi pare ci siano situazioni conflittuali. E’ un lavoro d’equipe, molto affiatato e c’è professionalità. Soffriamo di carenza di personale strutturato e ciò comporta la necessità del ricorso a collaborazioni esterne. Le nostre attrezzature sono all’avanguardia e non hanno nulla a che invidiare ad altri centri. Gradirei che venisse valorizzata maggiormente la figura del personale Medico e Paramedico del P. S., oggi giorno gli infermieri professionali sono provvisti di laurea, i medici sono specialisti in varie branche (medicina interna, chirurgia, ortopedia), sono continuamente aggiornati, anche nel settore dell’emergenza. Svolgono attività di SUEM, e la maggior parte di essi lavora nel settore da molti anni.

Sappiamo che esiste un’importante collaborazione con l’Associazione Italiana Soccorritori di Montecchio Maggiore, ci vuole illustrare come operano? 

Si tratta di volontari preparati che dedicano il loro tempo libero a supporto del personale infermieristico sia nello svolgimento dell’attività ambulatoriale che nelle uscite del 118.

Per concludere, se avesse a disposizione una bacchetta magica che cosa cambierebbe all’istante del Pronto Soccorso?

Più che cambiare insisterei maggiormente sull’informazione e sulla comunicazione., far capire cioè, all’opinione pubblica, il ruolo importante e delicato del P. S, gestito da personale professionale qualificato ed attento. Sarebbe fondamentale che i pazienti capissero di seguire il corretto percorso per quelle patologie non prioritarie. Il Pronto Soccorso non è e non deve essere una scorciatoia per le visite specialistiche. Se questo concetto fosse inteso ed accettato dalla popolazione le strutture di P. S. svolgerebbero sicuramente con maggiore efficienza la loro funzione.